Il sito di riferimento personale del fotografo è www.lafotosintesi.com

  • d. quando hai capito che volevi fare il fotografo?
  • r.E’ una risposta difficile perche’ non e’ stato semplice per me trasferire un hobby nello specifico di una vera attivita’…. un conto e’ fare foto in compagnia o per gli eventi familiari solo per diletto ed un conto e’ farlo come un lavoro. Si e’ giudicati per quello che si fa….. quindi e’ indispensabile sbagliare il meno possibile….. non sono ammessi errori….. un attimo e lo scatto e’ perso….l’occasione del momento migliore e’ passato e non ritorna piu’….. e le esigenze dei clienti sono anche legittime. Mille incertezze ti attanagliano…la paura di non riuscire ti assale, ma tutto torna normale quando ti ritrovi una scatto stupendo che quasi credi di non essere tu ad averlo realizzato….ed e’ questo quello che ti fa credere in quello che fai e che ti toglie ogni dubbio.
  • d.Non hai mai pensato che fare questo mestiere inteso come lavoro ti possa togliere quella passione che hai per la fotografia?
  • r. Non credo proprio….. penso che le cose fatte con professionalità’ e serietà’ possano portare solo a buoni risultati…..sono ottimista per il futuro e spero di avere sempre quella energia positiva che mi ha portato a compiere un salto cosi’ impegnativo in questo momento della mia vita.
  • d.Professionalmente parlando, preferisci un luogo particolare per i tuoi scatti?
  • r.Dalla mia esperienza ho capito che, avendo una buona padronanza dell’attrezzatura, e’ molto importante saper sfruttare totalmente le capacita’ della nuova tecnologia…..a me rimane pero’ il compito piu’ difficile cioe’ la scelta del momento che rendera’ la foto indimenticabile ed e’ questo che fa la differenza. Preferisco comunque gli scatti all’aperto…. perché’ con la luce del giorno si possono fare scatti che al chiuso sarebbero impossibili.
  • d.Cosa o chi vorresti fotografare?
  • r..Non ritengo ci sia una persona particolare che vorrei fotografare. Credo che ogni cosa, luogo o persona accendono per loro conto l’estro e l’nventiva per fare in modo di rendere quello scatto unico.
  • d.Hai un episodio od uno scatto a cui sei piu’ legato?
  • r.L’emozione provata in certe occasioni mi riporta a quando non avevo ancora l’attrezzatura e soprattutto la maestria attuale ….. certe foto erano carine ed essendo le prime fatte, anche se non eccelse, sono state lo stimolo che mi hanno spronato ad un miglioramento continuo ….. si’..si’ … certo mi sento ancora legato a tutti i miei primi scatti indistintamente.
  • d.Cosa offri a chi visita il tuo negozio di Gattinara rispetto ad altri?
    r.Penso di portare una ventata di novita’ proprio grazie al sistema digitale…..elaborazioni di foto dimenticate da anni rivivono riportandole ad uno splendore nuovo….ingrandimenti e collage fotografici personalizzati su album e book per gli sposi e per occasioni diverse (secondo le esigenze e le indicazioni dei clienti)…..nuove impaginazioni che superano i vecchi schemi, piu’ giovanili e piu’ visivamente impattanti secondo le nuove idee e tendenze….creazioni ex-novo ed arrangiamenti di siti web per essere sempre al passo con i tempi. Questo e’ quanto offro a chi vorra’ avere un ricordo da rivedere o da mostrare agli amici e parenti…..perche’ “quell’emozione” si accenda sempre……

Continua l’intervista a Caligaris Cristiano….

  • d. questo tuo nuovo lavoro mi pare di capire, vedendo le tue foto, che spazia anche nel mondo della moda?
  • r. Recente mente stanno aumentando le richieste di ragazze/i che gradiscono questo tipo di fotografie per un eventuale ingresso nel campo pubblicitario. Dalla pubblicità’ mi aspetto ottime cose poiché’ questo settore, sempre in evoluzione, potrebbe avere sbocchi di lavoro insospetta bili….sempre maggiori le richieste di siti web correlati da fotografie con prodotti e/o richieste di dépliant figurativi. Il mio scopo e’ comunque sempre quello di creare una sensazione nuova per chi guarda anche per la prima volta le mie foto…
  • d. il soggetto preferito o cosa ami fotografare piu’ spesso?
  • r.certamente prediligo i soggetti piu’ spontanei… quindi i bambini… sono troppo forti… troppo fotogenici…; credo che questo abbia un senso perche’ quando rivedo le mie vecchie foto di bimbo ripreso da mio padre con la vecchia ma mai dimenticata ASAHI PENTAX. La spontaneita’ in una foto ti porta a quell’emozione che provi subito.. che provi domani…che proverai anche dopo anni. Per quanto mi riguarda, quando sfoglio questo album mi ritrovo a sorridere …
  • d. dove hai appreso questa tua tecnica professionale?
  • r. Quando mi capita l’occasione partecipo a corsi o workshop realizzati da professionisti perché’ ritengo molto formativa professionalmente l’apprendere nuove tecniche e nuove tendenze del settore sempre in evoluzione nel campo digitale. Inventiva e creatività’ nell’elaborazione si imparano sul campo tra soddisfazioni ed errori… mille sfaccettature si possono fare nella stampa di una foto al punto di poterla quasi stravolgere, secondo il mio punto di vista pero’ la foto migliore esiste quando ti fa scattare quella emozione che la rende un vero capolavoro….l’obiettivo e’ cosi’ raggiunto. Con questa tecnica del ritocco appresa in questi corsi formativi, alcune foto sono riuscito a renderle uniche e con grande soddisfazione ho anche vinto alcuni concorsi fotografici locali e nazionali premiato da giurie tecniche di esperti.
  • d. nello studio che hai allestito da poco a Gattinara, ho visto che la maggioranza delle fotografie esposte riguardano gli sposi?
  • r.chiaramente i soggetti piu’ fotografati, dopo i bimbi, sono gli sposi……questo per un motivo abbastanza scontato…..il giorno delle nozze di una coppia di sposi deve rimanere impresso per sempre non solo nelle persone ma anche nell’espressione avuta in quel momento preciso fissato sulla foto, attimo irripetibile,unico nella vita di una donna e di un uomo. Le mie foto degli sposi sono un mix di spontaneità’ e foto “rubate” …. scattando all’insaputa e all’improvviso … quelle per me sono le foto migliori. Oltre quindi alle fotografie rituali (in chiesa,parenti ed amici…etc) quello che cerco di esprimere con il mio lavoro e’ la novita’ di una foto meno canonica ma piu’ sincera ed allegra, come d’altra parte l’occasione richiede.

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Ecco la prima parte dell’intervista:

  • d. cosa ti ha portato ad intraprendere una attività’ nel campo della fotografia?
  • r. inizialmente era solo una passione che cullavo da anni….foto di paesaggi…immagini di animali…. insetti in movimento .. etc.tutto questo mi  entusiasmava perché’ anche a distanza di tempo potevo rivivere ancora quella “emozione” provata al momento dello scatto. certo una grossa mano ce l’ha data la tecnologia sempre in evoluzione… basti pensare ad alcuni anni fa quando le fotografie si potevano rivedere solo dopo la stampa o dopo un provino…oggi invece già’ subito dopo lo scatto posso giudicare l’immagine appena fatta…
  • d. quindi questa tua passione ha anche un non so che di innovazione?
  • r. grazie anche alla mia propensione o predisposizione a tutto quanto e’ tecnologia, vuoi anche per gli studi in informatica fatti, mi sono fatto prendere poco a poco da questa passione che ti permette di creare veramente foto da “emozione”.
  • d. questa tua “emozione” la metteresti a disposizione anche di altri allora?
  • r. beh…la mia idea e’ proprio questa…. infatti la diffusione massiccia del digitale non e’ spesso accompagnata ad una adeguata preparazione; troppo spesso mi capita di vedere fotografie anche carine per i soggetti, ma decisamente terribili sotto il profilo della tecnica.Ed e’ per questo che nelle prossime settimane vorrei mettere a disposizione di altri la mia esperienza e le conoscenze accumulate in questi anni attraverso un corso specifico aperto a tutti coloro che vogliono crearsi,con la fotografia appunto, una “emozione”
  • d. ” l’emozione in una foto”….. queste parole del tuo logo hanno un significato?
  • r. certo…. non e’ casuale tutto ciò’.Lavorando in una grande città’ come Torino le occasioni e le opportunità’ di confrontarsi con altre realtà’ si moltiplicano… e’ proprio li’ che ho avuto la possibilità’ di avere contatti con i vertici della organizzazione dell’America’s CUP a Valencia sfociato poi nel progetto ARGO per una probabile futura partecipazione alla competizione stessa di un equipaggio composto anche da disabili. Le foto che ho scattato fianco a fianco alle barche da competizione durante l’America’s CUP, mi “emozionano” ancora oggi ogni volta che le guardo….. Grande soddisfazione ho avuto poi quando ho partecipato come fotografo accreditato alla presentazione della stagione MOTO GP della squadra YAMAHA sponsorizzata FIAT con VALENTINO ROSSI.

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Cavalletto e polarizzatore sono indispensabili ?
Il cavalletto per me è obbligatorio,non potrei farne a meno,visto che fotografare all’alba o al tramonto porta spesso ad avere sfondi dove le alteluci si fanno sentire e primi piani in ombra,quindi un ampia gamma dinamica difficile da gestire per il sensore e che obbliga a eseguire spesso doppie esposizione per riuscire ad arrivare ad un risultato molto vicino al reale.
In alternativa ci sono gli appositi filtri,ma per ora non li uso.

Un fotografo professionista che ammiri ?
Ci sono talmente tanti fotografi o meglio tanti grandi fotografi che diventa quindi difficile rispondere.
Posso invece citare chi,quando ancora adolescente,influenzò sicuramente le mie scelte in ambito fotografico.
Mi ricordo Bavagnoli,il fotografo piacentino dello staff di Life che ammirai per quelle splendide immagini che tirò fuori dalla mia bassa e che ebbi la fortuna di conoscere.
Poi sicuramente il modenese Franco Fontana.

Un episodio da raccontare ?
Di eclatante niente,ma ci sono tanti piccoli aneddoti legati alle foto,come quando fotografando papaveri sul controluce di un tramonto non mi ero accorti dei tanti piccoli inesetti che calando la sera si alzavano in volo.
Poi a casa aperti i files sul PC mi trovo la meraviglia,due ballerine in volo a fianco del mio papavero.Un’immagine casuale alla quale tengo molto La valse des fleurs.
episodio


Quando rivedi i tuoi vecchi scatti,cosa pensi?

Quello che pensano tutti i fotografi che pian piano si sono evoluti,che magari certi errori non li farei più,certe composizioni le strutturerei in modo differente,un certo flusso di lavoro non lo ripeterei,ma questo è normale se si cerca di migliorare e di allargare l’orizzonte.C’è sempre però una certa affezione anche per quei lavori che oggi non rifarei.


Ci fai vedere il tuo primo e ultimo scatto?

Visto che il discorso si è sviluppato sul paesaggio direi piuttosto il mio primo e ultimo scatto paesaggistico da due anni a questa parte,da quando ho ripreso a fotografare con una certa assiduità.
Questo è il primo che pur semplice mi ha dato una certa soddisfazione
e questo è l’ultimo,fatto proprio in questi giorni.
primaultima

Dove vorresti poter fotografare ?
Non saprei,mi basterebbe riuscire a fotografare bene quello che mi sta attorno perchè è quello che conosco meglio ed è l’unico modo per far sì che la fotografia non sia una mera riproduzione tecnica,ma la rappresentazione di un vissuto.
Piuttosto mi chiedo cosa vorrei fotografare e spesso penso che mi piacerebbe riuscire a immortalare con efficacia la mia bassa sotto la pioggia,una cosa che ancora non sono riuscito a fare.

Il lavoro toglie la “passione fotografica”?
Forse dovessi farlo per lavoro non lo farei,almeno se per lavoro si intende il fotografo classico…matrimoni e bambini urlanti…mai e poi mai.
Ma se dovesse essere un tipo di fotografia dove il mestiere si unisce alla passione,allora sarebbe ben diverso,anche se la libertà di noi fotoamatori è vera passione e l’unico freno è la mancanza di fantasia.