Fotografo artistico, ungherese, uomo, 1894, usava la leica come strumento di lavoro e grazie a lui artisti come Bresson presero come modello, la sua visione lirico modernista si nota in molti suoi scatti; inizia come dilettante nella parigi degli anni 20 e poi si trasferisce in America; sfrutta diverse tecniche di stampa come effetti e distorsione

Galleria sul web con le sue fotografie.

Alcuni siti sul fotografo:

  1. http://www.masters-of-photography.com/K/kertesz/kertesz.html
  2. http://www.staleywise.com/collection/kertesz/kertesz.html

Armeno, uomo, 1908, fotografo ritrattista; famoso per i ritratti dei più importanti politici degli anni 40. Si trasferisce in Canada negli anni venti li lavoro come apprendista e poi aprì il suo studio fotografico ad Ottawa. La sua foto più famosa è quella di Winston Churcill che appare nel 1941 sulla copertina di LIFE, in questa foto si vedono le qualità del fotografo che riesce a mettere a nudo l’anima del soggetto.

Galleria sul web con le sue fotografie.

Alcuni siti sul fotografo:

  1. http://www.karsh.org/
  2. http://www.photography.ca/photographer/karsh_yousuf.html
  3. http://www.westongallery.com/artists/y_karsh/yousuf_karsh.html

Israeliano,uomo,1961, fotografo pubblicitario e artista;Riesce a fotografare con qualsiasi mezzo e fotografico e usando indifferentemente sia bianco e nero che colori. Le sue immagini sono essenziali, ogni singolo elemento ha un posto ben preciso in ogni scatto. Cresciuto in Sudafrica apre il suo primo studio di fotografo pubblicitario a Londra, tra i suoi clienti ci sono clienti internazionali come Nike,Umbro,Amnesty International, Levis…..



Galleria sul web con le sue fotografie.

Alcuni siti sul fotografo:

  1. http://www.nadavkander.com/
  2. http://www.billcharles.com/kander/nadavkander_1.htm

  • Cosa vorresti fotografare?
    Il mio sogno è poter un giorno, fotografare qualche paese povero dell’ Africa centrale. Speriamo che un giorno, si avveri…..
  • Un episodio da raccontare legato alla tua esperienza?
    Episodi ne potrei citare parecchi come quelli che mi sono capitati in Messico o in Tunisia, ma quello più vivo nella mia memoria si è svolto poco distante, a Catania. Camminando per le vie del centro storico sono stato attratto da un barbone vestito in modo decisamente inusuale e che riusciva a dormire, o almeno così mi sembrava, su un muretto in pieno giorno, quando intorno a lui c’era il caos più totale. Mi sono avvicinato per fare qualche scatto a questo personaggio e al contesto che lo circondava. Inizialmente sono riuscito a scattare delle foto ad una distanza di circa 10 metri dal soggetto, ma non contento mi sono ulteriormente avvicinato per riprendere il personaggio più da vicino, ma questi, accortosi della mia presenza si è alzato borbottando parole che non sono riuscito a comprendere. Io, incurante del personaggio che mi trovavo di fronte, ho continuato a scattare fino a quando questi non si è avvicinato a me e ha tirato fuori dal suo sudicio cappotto un forbicione solitamente adoperato per il giardinaggio e me l’ha puntato al collo. Solo a questo punto mi sono reso conto che il “simpatico” barbone non gradiva la mia presenza né apprezzava il fatto che gli scattassi delle foto, per cui dopo aver cercato di tranquillizzarlo mi sono velocemente dileguato temendo per la mia incolumità. Questo episodio tuttavia non mi è servito da insegnamento, infatti, se mi capita di scattare qualche foto in situazioni di pericolo, mi piace rischiare pur di portare a casa qualche scatto originale ed unico.
  • Sul tuo sito ci sono molti primi piani, come scegli e ti avvicini al soggetto?
    Quello dei ritratti è il settore della fotografia, dove riesco ad esprimermi meglio. Soprattutto sul ritratto agli anziani trovo la mia massima ispirazione. Gli anziani, con il loro sguardo, con le loro rughe scavate dal tempo, riescono sempre a catturare la mia attenzione, riescono sempre ad emozionarmi. Di solito, i migliori ritratti, li realizzo per le strade dei paesini siciliani. Nulla è programmato! Camminando con la macchina al collo, e guardandomi intorno, appena vedo un soggetto fotograficamente interessante, non lo mollo, finchè non ho raggiunto il mio scopo….: scattargli qualche foto. Con gli anni, ho affinato la tecnica dell’”Abbordaggio senile”. Vi spiego in cosa consiste. Mi avvicino al soggetto, con fare disinvolto e costernato. Di solito, faccio finta che mi sono perso e chiedo informazioni su come raggiungere ad esempio una determinata chiesa. Si vede subito se la persona è disponibile al dialogo. Appena inizia a parlare per indirizzarmi la strada, io, faccio finta di ascoltare, e nel frattempo mi regolo la macchina fotografica in base alle condizioni di luce (una volta mi è capitato pure, che gli ho avvicinato l’esposimetro in viso, mi avrà preso per pazzo!). Dopo che mi ha indicato la strada, inizio a fare i complimenti, sul suo bel paesino, ed é qui che il soggetto, di solito, si scioglie, e mi comincia a narrare vicende storiche di quel paese. Dopo pochi minuti, quando ho già la macchina settata, e pronta per lo scatto, gli butto la prima “pietra” dicendogli: “ma lo sa che lei ha un viso veramente interessante? Quasi quasi, col suo permesso le scatterei una bella fotografia”! E qui, mi gioco tutto! Di solito, non accettano subito, e si lasciano un tantino pregare. Ma al secondo invito accettano, e alcuni soggetti addirittura, mi chiedono come possono mettersi per venir meglio in foto. Alla fine del “servizio”, mi chiedono se possono avere la fotografia. Molto spesso, quando me lo chiedono, mi faccio dare il loro indirizzo, e dopo alcune settimane gli spedisco la foto a casa. Ecco spiegata la tecnica dell’ ”abbordaggio senile”.
  • www.photolook.it ovvero?
    Per adesso è un sito fuori servizio. Mesi fa, è stato attaccato da un virus. Adesso, mi trovo nelle condizioni di doverlo ricostruire da cima a fondo. Appena ho qualche giorno libero, mi dedico nuovamente a photolook. Era diventata una bella comunità di circa mille iscritti. La caratteristica di questo sito, era quella che non c’erano etichette particolari. Gli utenti pubblicavano le proprie foto e nei commenti…. se ne leggevano di tutti i colori. Alcuni se la prendevano, altri ci ridevano su… era un modo come un altro per giocare con la fotografia. Photolookiani…. Ritorneremo!!!
  • Quando rivedi le tue vecchie fotografie,cosa pensi?
    Molto volte mi capita, di rivedere delle mie vecchie foto. In alcuni casi, riprovo le stese emozioni che ho avuto nel momento dello scatto e questa per me, è una foto ben riuscita. Altre volte, mi lasciano totalmente indifferente e mi chiedo: “Ma perché ho scattato sta foto? Che volevo rappresentare”? Mi viene voglia di cancellarla, ma poi, la lascio tranquilla nella sua cartella…. Del resto, anche quella è la mia storia! Queste foto mi servono per capire i miei progressi…sempre che ce ne siano!
  • Ci fai vedere il tuo primo e ultimo scatto?
    Il mio primo scatto risale al 1980, quando avevo appena 6 anni. Era il periodo in cui della macchina fotografica, poco mi interessavo. Ho davanti a me questa foto in questo momento ma non ritengo che sia il caso di pubblicarla, troppo personale! Ve la posso descrivere però: Foto scattata ai miei genitori a Gubbio, davanti il Il palazzo dei Consoli. Piedi dei soggetti ritratti rigorosamente tagliati, una pesante sfocatura caratterizza l’intero fotogramma, inclinazione di circa 30 gradi. Colori smorti, soggetti non riconoscibili. Invece, l’ultimo scatto è questo, in questa foto, rispetto a quella del 1980, mi ci sono impegnato un tantino di più.
  • Grazie a Walter per la disponibilità, vi ricordo il suo sito www.walterlocascio.it


  • Mi piace molto
    Anche a me piace molto questa immagine. Cosa c’è da dire? A mio avviso, ogn$i parola è sprecata. Tutto viene detto dall’espressione e dagli occhi della tenera nonnina Emilia. E’ inutile descrivere i retroscena di questa immagine, su come è nata, quando l’ho realizzata…ecc…. spezzerebbe quel velo di malinconica “poesia” che l’avvolge. Ognuno di noi in questa foto, può vedere ciò che vuole. Chi guarda quest’ immagine potrà chiedersi cosa mai starà scrutando al di la’ del vetro la vecchietta con quell’aria malinconica? Può emergere la solitudine di alcuni anziani, che vengono lasciati soli. A mio avviso le sue rughe, i suoi capelli bianchi, raccontano molto più di mille parole.
  • Cosa ne pensi della post produzione nell’era della fotografia digitale?
    Quando non esisteva il digitale, i fotografi, lavoravano alle proprie immagini in camera oscura. Impegnavano ore ed ore del loro tempo, per raggiungere i risultati che volevano. Io non sono un esperto di camera oscura, perché come ribadito nella precedente domanda, la mia formazione si è basata prettamente sul digitale. Però, per sentito dire, i fotografi che ci hanno preceduto, lavoravano con sostanze chimiche, spatole, ecc.. intervenendo così sulle proprie immagini per migliorarle. Oggi, siamo nell’era del digitale, la tecnologia si è fatta strada, e anche il settore della fotografia non è rimasto indifferente a questi progressi. E dal momento che i mezzi e gli strumenti per intervenire sulle fotografie digitali ci sono, perché non utilizzarli? Sono del parere che se una fotografia non è curata in fase di scatto, poi, in post produzione, è inutile metterci mano! Una buona foto, per me è tale, quando si presta bene ad essere rielaborata. Per rielaborazione intendo una giusta saturazione dei colori, una regolazione dei livelli, piccole o grandi clonazioni di elementi di disturbo e quant’altro occorra per rendere suggestiva una foto. Ognuno, ha il suo modo di intervenire in post produzione, e questi interventi se fatti con un certo stile e una certa tecnica, caratterizzeranno un fotografo rispetto ad un altro. E’ una sorta di firma sulla fotografia!
  • Una fotografia alla quale sei particolarmente legato?
    Sono legato a tutte le mie fotografie e specialmente a quelle che hanno ricevuto dei riconoscimenti. Per me sono come dei “figli”. Però, quella a cui sono particolarmente legato, è questa dal titolo “VECCHIETTA NISSENA, la sua storia sul suo volto” Questo è stato uno dei miei primi ritratti fatto ad anziani (se non l’avete capito, gli anziani sono i miei modelli preferiti…). Correva l’anno 2002, e mi trovavo con la mia compatta digitale della Fuji, a spasso per le stradine di Caltanissetta, quando in lontananza, mi accorgo, che sull’uscio della sua porta, vi era una vecchina piccolina, caruccia, con uno scialle colorato in testa. Con fare timido e impacciato (ancora non avevo acquisito la tecnica di “abbordaggio senile” vedi domanda che segue), mi avvicino alla vecchietta e le chiedo se potevo scattargli una foto. Forse, cosa più sbagliata non potevo chiederle!!! La vecchina naturalmente si rifiuta e mi manda a quel paese in modo molto garbato (non riferisco le parole…). Io rimango alcuni secondi davanti la sua porta e con la macchina al collo e con le braccia tese verso il basso, e l’obiettivo puntato verso di lei, tento uno scatto rubato senza guardare nell’oculare (il cosi detto scatto “come viene viene”). Dopo di che, saluto la vecchina e mi congedo da lei. Quando scaricai la foto sul mio pc, non mi sollazzo’ più di tanto. Risultato: una foto storta e un tantino sfocata, ma interessante nell’espressione della donna. Lasciai quella foto nella sua cartella per diversi anni. Nel 2005, volli partecipare ad un concorso fotografico che si era indetto nella mia città dal tema “La Sicilia: Gente luoghi, vita”. Ricercai nel mio archivio, qualche foto a tema con il concorso. Mi salto’ all’occhio quella vecchietta di 3 anni prima. Presi la foto, la “buttai” sul photoshop e cominciai a lavorarci. Una raddrizzatina qua, una maschera di contrasto maggiore, qualche saturazione parziale sulla foto ecc…. Dopo qualche ora di lavoro, il risultato finale è uscito fuori. Questa foto, è risultata vincitrice a quel concorso cittadino. Dopo di che, l’ho inviata ad altri concorsi fotografici nazionali ed internazionali, e la vecchietta nissena, si è fatta sempre onore classificandosi prima. Ecco perché, sono legato particolarmente a questa foto…. Il primo amore, non si scorda mai!
  • C’è qualche trucco che ci puoi svelare?
    I trucchi li fanno i prestigiatori con le carte. Se vuole le posso svelare il trucco dell’asso di bastoni che sparisce dal mazzo. Ma questo, non mi pare il sito giusto per parlar di questo! ;-)
  • Domani l’ultima parte dell’intervista…..