Fotografa Silvia Coluccelli


Fotografia al femminile…..

  • Chi è Silvia Coluccelli ?
    Sono nata nel 1978 a Varese. Sin da bambina le mie più grandi passioni erano il colore, il disegno, l’immagine…ciò che mi permetteva di re-inventare il mondo esterno dopo che i miei occhi lo avevano sondato.
  • Hai fatto qualche corso di fotografia?
    Dopo vari corsi e studi di fotografia amatoriali ho deciso di approfondire in maniera più professionale questa mia passione e mi sono iscritta nel 2003 al corso biennale di fotografia presso l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. Il mio sogno era quello di far coincidere la mia passione con la mia professione: la Fotografia. Dopo il master biennale ho frequentato e continuo a frequentare tuttora vari workshops, sia di fotografia che di grafica per tenermi aggiornata e migliorare costantemente.
  • Quando hai iniziato a fotografare ?
    E’ davvero difficile risalire ad un periodo preciso…fin da bambina sono sempre stata affascinata dalle immagini e dal significato intrinseco di esse. I miei primi tentativi risalgono probabilmente intorno ai dodici anni quando torturavo le mie amiche fotografia dopo fotografia.
  • Attrezzatura fotografica usata (fotocamere, accessori, software)?
    Uso attrezzatura Nikon e per la post produzione principalmente Photoshop CS3
  • Fotografa di professione, ci racconti una tua giornata tipo?
    Non esiste una giornata tipo. Alcune giornate di scatti o post produzione sono già programmate da tempo, alcune altre le utilizzo a perfezionare la mia tecnica oppure a scattare foto di ricerca personale a cui tengo moltissimo. Il resto del tempo lo utilizzo per cercare di espandere la mia rete di contatti e collaborazioni.
  • E’ facile fotografare i bambini ?
    I bambini sono molto imprevedibili e per loro natura poco collaborativi. Spesso farebbero il contrario di quello che vorrei fare io per cui bisogna sempre trovare qualche astuzia per ottenere buoni risultati nei tempi spesso ristrettissimi di un servizio fotografico. Io personalmente cerco di farli giocare, farli divertire in modo che il set per loro diventi un gioco. Nella maggior parte dei giochi partecipo anch’io per riuscire diminuire le distanze tra me e loro e a fotografare il loro entusiasmo nel modo più naturale possibile. In sintesi, lavorare con i bambini non penso sia facile ma ti assicuro che a fine giornata, nonostante il mal di testa che a volte incombe, ci si sente veramente soddisfatti!
  • Mi piace molto, dicci qualcosa di più?
    Si tratta di un autoritratto eseguito con tempi di posa lunghi durante il quale assumevo posizioni diverse per dare idea del movimento. Lo scatto é parte di una serie di otto autoritratti intitolato “Il volo dell’anima” ai quali sono particolarmente legata, sia per il loro significato in un preciso momento della mia vita sia perché la serie è stata la mia prima pubblicazione su una rivista del settore ed è stata esposta in un paio di mostre.
  • Preferisci lo studio per fotografare?
    Non ho preferenze specifiche. Dipende dal tipo di servizio che si vuole realizzare. In entrambi i casi si hanno molteplici possibilità da sfruttare ed entrambi i set presentano diversi tipi di difficoltà.
  • Uno scatto al quale sei particolarmente legata?
    Più che uno scatto a cui sono particolarmente legata, ti posso dire un genere a cui non rinuncerei mai ed è quello della ricerca personale. Tutti gli scatti che effettuo mi riconducono a qualcosa, ad un’ emozione ad un sentimento…e sono legata ad ognuno di queste fotografie poiché, riguardandole, mi trasmettono le stesse emozioni che ho provato al momento in cui le ho pensate e scattate.
  • Il genere fotografico che preferisci ?
    Come ti dicevo è sicuramente quello della ricerca personale, dove posso esprimere liberamente ciò che voglio come lo voglio, senza alcun genere di vincolo…ma adoro anche fotografare i bambini, anche se questo, a differenza della fotografia di ricerca personale, rappresenta un aspetto più commerciale della mia professione.
  • Un episodio che vorresti raccontare legato alla tua esperienza?
    Quando decisi di fare il salto dalla passione alla professione di fotografa. Buttai via quello che avevo conquistato fino ad allora in ambito lavorativo per cominciare la scuola. Impiegai tutte le mie energie e le mie risorse economiche per inseguire il mio sogno ed ora eccomi qua. Oggi, quando mi guardo alle spalle, sono contenta del percorso fatto. E’ stato davvero difficile fare il salto dalla passione alla professione, ma consiglio a chi come me, ci crede, di non esitare ma tentare, tentare, tentare!!
  • Illuminazione in questo scatto?
    Ho usato un’ illuminazione molto semplice: un flash posizionato frontalmente ed uno posteriore al soggetto. Mi sono servita anche dell’ ausilio di qualche pannello di schiarita laterale.
  • Quando rivedi le tue vecchie fotografie,cosa pensi?
    Sorrido.
  • Il lavoro toglie passione?
    Non direi. Il lavoro impegna sicuramente molto del mio tempo, ahimè anche quello libero, nonostante questo non ha sottratto nulla alla mia passione per la fotografia.
  • Ci fai vedere il tuo primo scatto?
    Difficile risalire al mio primo scatto, però questa che ti mostro fa parte di una delle mie primissime sperimentazioni sul paesaggio risalente ad una decina di anni fa.
  • Grazia a Silvia per le risposte; altre foto le trovate sul suo sito web
    www.silviacoluccelli.com







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