Baistrocchi Pio, fotografie (terza parte)


Cavalletto e polarizzatore sono indispensabili ?
Il cavalletto per me è obbligatorio,non potrei farne a meno,visto che fotografare all’alba o al tramonto porta spesso ad avere sfondi dove le alteluci si fanno sentire e primi piani in ombra,quindi un ampia gamma dinamica difficile da gestire per il sensore e che obbliga a eseguire spesso doppie esposizione per riuscire ad arrivare ad un risultato molto vicino al reale.
In alternativa ci sono gli appositi filtri,ma per ora non li uso.

Un fotografo professionista che ammiri ?
Ci sono talmente tanti fotografi o meglio tanti grandi fotografi che diventa quindi difficile rispondere.
Posso invece citare chi,quando ancora adolescente,influenzò sicuramente le mie scelte in ambito fotografico.
Mi ricordo Bavagnoli,il fotografo piacentino dello staff di Life che ammirai per quelle splendide immagini che tirò fuori dalla mia bassa e che ebbi la fortuna di conoscere.
Poi sicuramente il modenese Franco Fontana.

Un episodio da raccontare ?
Di eclatante niente,ma ci sono tanti piccoli aneddoti legati alle foto,come quando fotografando papaveri sul controluce di un tramonto non mi ero accorti dei tanti piccoli inesetti che calando la sera si alzavano in volo.
Poi a casa aperti i files sul PC mi trovo la meraviglia,due ballerine in volo a fianco del mio papavero.Un’immagine casuale alla quale tengo molto La valse des fleurs.
episodio


Quando rivedi i tuoi vecchi scatti,cosa pensi?

Quello che pensano tutti i fotografi che pian piano si sono evoluti,che magari certi errori non li farei più,certe composizioni le strutturerei in modo differente,un certo flusso di lavoro non lo ripeterei,ma questo è normale se si cerca di migliorare e di allargare l’orizzonte.C’è sempre però una certa affezione anche per quei lavori che oggi non rifarei.


Ci fai vedere il tuo primo e ultimo scatto?

Visto che il discorso si è sviluppato sul paesaggio direi piuttosto il mio primo e ultimo scatto paesaggistico da due anni a questa parte,da quando ho ripreso a fotografare con una certa assiduità.
Questo è il primo che pur semplice mi ha dato una certa soddisfazione
e questo è l’ultimo,fatto proprio in questi giorni.
primaultima

Dove vorresti poter fotografare ?
Non saprei,mi basterebbe riuscire a fotografare bene quello che mi sta attorno perchè è quello che conosco meglio ed è l’unico modo per far sì che la fotografia non sia una mera riproduzione tecnica,ma la rappresentazione di un vissuto.
Piuttosto mi chiedo cosa vorrei fotografare e spesso penso che mi piacerebbe riuscire a immortalare con efficacia la mia bassa sotto la pioggia,una cosa che ancora non sono riuscito a fare.

Il lavoro toglie la “passione fotografica”?
Forse dovessi farlo per lavoro non lo farei,almeno se per lavoro si intende il fotografo classico…matrimoni e bambini urlanti…mai e poi mai.
Ma se dovesse essere un tipo di fotografia dove il mestiere si unisce alla passione,allora sarebbe ben diverso,anche se la libertà di noi fotoamatori è vera passione e l’unico freno è la mancanza di fantasia.

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