Un’intervista ad un neo fotografo specialista della macro fotografia in studio.
Mi chiamo Gabriele abito a Novara e ahimè ho già qualche anno sulle spalle.
Nato infatti nell’ ormai lontano ’62 ho fatto le prime foto con la macchina fotografica di mio padre di cui ricordo solo la marca.
Avevo circa 14 anni e l’utilizzo di questo apparecchio completamente manuale mi dette non poche difficoltà, tanto da abbandonare la fotogarfia fino all’acquisto, nei primi anni ’80, di una reflex Minolta. Questa è stata la mia compagna solo per vacanze o eventi famigliari, ma nulla di piu’.
Da un anno a questa parte ho acquistato una Nikon D50 con obiettivo Kit 18 55 e dopo alcuni mesi il Nikkor 28 105 AFD.
Possiedo anche un Tamron SP 70 210 Mf, che saltuariamente uso come tele, un treppiede ed unicamente il flash incorporato.
Per ora quindi un attrezzatura minimale.
Adobe Photoshop mi permette di riquadrare le foto ed aggiungere una sottile cornice che la faccia risaltare.
“Foglia secca”…che dire? Ho visto la pianta di sera in un giardino pubblico e mi hanno subito colpito queste foglie così secche ed attorcigliate. Non riuscivo però a trovare uno sfondo che ne risaltasse le caratteristiche. Tornai sul posto con cavalletto e uno sfondo creato su cartoncino azzurro con macchie di tempera applicate a casaccio. Un tempo relativamente lungo di esposizione e in contemporanea il movimento del cartoncino posto a poca distanza dal soggetto hanno dato luogo al risultato che potete osservare.
Non sono certo la persona piu’ adatta per dare consigli per close up o macrofotografia visto che anch’io sono agli inizi. Una cosa importante che però mi sento di dire è di imparare ad osservare quanto ci sta intorno, i colori , i contrasti, le forme…e da qui nasceranno le fotografie.
Sicuramente la foto “Prima di cadere” per la sua semplicità e devo aggiungere che è stato il punto di partenza di un genere di foto che mi sta dando tante soddisfazioni.
“Ricordi d’autunno” e’ uno scatto semplicissimo, se non per la posizione così bassa del rametto che mi ha costretto a posizionare la fotocamera, appoggiata quasi a terra, sulla custodia della stessa. Tutto questo per avere come sfondo un muro che mi potesse dare le sfumature desiderate.
Purtroppo ho solo dei ritagli di tempo tra lavoro ed impegni famigliari, da dedicare alla fotografia, però, come ho già accennato prima, ho iniziato ad osservare in modo diverso quanto mi circonda. Se considero questo, allora devo dire che vi dedico tanto tempo.
Gli sfondi sono importantissimi per qualunque tipo di foto. Ricordo ancora una foto scattata al Carnevale di Venezia, una quindicina di anni fa. Un gruppo di maschere con stupendi colori, inquadrati in una superba piazza, peccato, non mi sono accorto di un cassonetto dei rifiuti come sfondo!
Non uso flash (non l’ho ancora acquistato). Mi limito nelle situazioni in cui non posso farne a meno, ad utilizzare il flash pop up incorporato alla macchina.
Se le prime foto sono questa aspettiamo di vedere cosa sarà capace di fare tra un’anno, un saluto con una carrellata di fotografie del nostro amico Gabriele.
Un’esplorazione quasi poetica del mondo della macrofotografia; bravo!
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