Continuiamo l’intervista….
Un consiglio che posso dare è quello di non smettere mai di sperimentare e di “studiare” le tecniche fotografiche, come dicevo sopra internet è uno strumento straordinario per apprendere e conoscere quello che i migliori fotografi di tutto il mondo hanno fatto e stanno facendo. Per il resto non ho mai fatto segreto delle mie tecniche quindi ho poco da svelare :)
Direi che è fondamentale, non riuscirei più a farne a meno, tanto è vero che ho due Gitzo in carbonio che porto ovunque, se cammini per ore in montagna devi avere un cavalletto leggero ma comunque rigido e con dei meccanismi robusti, queste qualità si pagano care ma alla fine dei conti è uno di quegli strumenti dove non è il caso di risparmiare troppo. C’è da aggiungere che l’uso del cavalletto, oltre a consentire la massima libertà su tempi e diaframmi, porta ad una ricerca più curata nella composizione dell’immagine.
Mah! è difficile e sinceramente sono sempre in imbarazzo quando mi chiedono di scegliere …mmhh vediamo, forse “TRASCENDENTAL MEDITATION” per tre ragioni; la prima è affettiva in quanto la bimba è mi cugina la più piccola in famiglia, impossibile non adorarla; la seconda è che lo scatto è riuscito esattamente come lo avevo pensato se non meglio e la terza riguarda il fatto che è stato scelto per la pubblicazione a piena pagina su di una rivista del gruppo FOCUS ben noto a livello nazionale. Come vedi mi divido tra ritratti e paesaggi, penso che siano i generi dove riesco ad esprimere meglio la mia creatività.
Altra scelta imbarazzante, devo dire che l’invito dell’amico Fortunato (Beckerwin) che si trova in Scozia mi sta allettando parecchio, è un terra veramente fantastica per la fotografia paesaggistica.
Domani la terza parte….
1 thought on “Fotografo Matteo Zanvettor (seconda parte)”