Fotografo Lorenzo Spernanzoni


Intervista a Lorenzo Spernanzoni

  • Chi è Lorenzo ?
    Una persona che cerca cerca, in un certo momento della sua vita ha capito che con la fotografia poteva esprimere qualcosa di se stesso. Sono del 76. 8 marzo.
  • Hai fatto qualche corso di fotografia ?
    Come fotografo nasco da autodidatta, però poi col tempo ho sentito la necessità di frequentare dei corsi per rafforzare le basi. Il che credo, non faccia mai male… I corsi ai quali mi iscrivo oggi sono legati soprattutto all’utilizzo di software di post-produzione. Ma non nascondo che è mio desiderio effettuare work-shop con fotografi dai quali credo di poter apprendere molto.
  • Quando hai iniziato a fotografare ?
    All’età di 21 anni, quando ho capito che la fotografia non era solo “clicca e speriamo che esca”. Ho scoperto le reflex, i diaframmi, i tempi di scatto e la sensibilità delle pellicole, i teleobiettivi, i grandangoli. E poi la camera oscura, vero e proprio luogo di magia e creazione.
  • Sei un fotografo naturalista?
    Ni! Sono un fotografo che fa di mestiere il “professionista”: cerimonie soprattutto, ma anche ritratti e quant’altro possa essere importante per mantenere in buona salute la mia attività. La passione vera però è la natura, incontrata poco più di due anni fa. Non mi piace definirmi fotografo naturalista perché credo che quel termine implichi delle conoscenze approfondite della materia che attualmente so di non avere. Me le sto formando pian piano, e quindi per il momento preferisco la definizione “fotografo di natura”. Credo che calzi di più… Vuoi anche per il mio modo di approcciarmi, sicuramente più estetico/narrativo che documentaristico.
  • Attrezzatura fotografica usata (fotocamere, accessori, software)?
    La testa prima di qualsiasi altra cosa… o almeno cerco! Poi i buoni materiali di sicuro sono importanti per un soddisfacente risultato finale. L’importante a mio avviso è che il proprio corredo soddisfi a pieno le proprie esigenze, valutando sempre il rapporto costo/risultato.
  • Mi piace molto, dicci qualcosa di più ?
    Parco del Gran Paradiso, inizio ottobre. Una giornata piovosa e soprattutto tanta nebbia. Un tempo che scoraggiava le aspettative fotografiche. Ma partimmo lo stesso da Pont (1960 m). La faticosa salita fu premiata dall’incontro con molti stambecchi, ma soprattutto all’improvviso sbucò l’aquila reale; evento tanto sognato quanto emozionante. Continuando arrivammo al Lago di Pian Borgno, circa 2700 m di quota. La vista da questo posto è mozzafiato; sullo sfondo della foto si può vedere la catena del Gran Paradiso che si rispecchia nel lago.
  • Uno scatto al quale sei particolarmente legato?
    Il martin pescatore; è stato il primo soggetto dove mi sono dedicato ad un lavoro di ricerca, studio delle abitudini, localizzazione dei suoi posatoi preferiti. La foto è stata davvero l’ultima cosa. Un percorso lungo che mi ha insegnato molto. E che mi ha portato a riprendere successivamente anche l’accoppiamento; un’emozione difficile da descrivere.
  • Cosa ne pensi delle cornici sulle fotografie ?
    Beh, nel mio studio le vendo e mi danno un discreto margine, perciò ho una buona considerazione delle cornici (in legno)… Apparte la battuta, trovo che uno spazio bianco o nero intorno all’immagine a volte le regali un po’ di respiro.
  • Un episodio che vorresti raccontare legato alla tua esperienza?
    Più che un episodio in particolare, la fotografia di natura mi sta regalando un progressivo abbattimento di quelli che consideravo i miei limiti e le mie paure.. le vertigini ad esempio, oppure camminare di notte in un bosco… fino all’idea che forse un giorno farò qualche immersione subacquea. Forse. Tutte cose che non mi sognavo neanche di pensare un po’ di tempo fa.
  • Consigli per chi inizia a fotografare ?
    Diventare padroni della tecnica, ma non schiavi…
  • Quando rivedi le tue vecchie fotografie,cosa pensi?
    Citando un burbero ciclista toscano di qualche annetto fa: “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!” (Bartali)! Scherzo! Però è vero anche che oggi sono particolarmente critico nei miei confronti. Da un verso un bene perché è uno stimo forte a migliorare, dall’altro forse potrei anche essere un po’ meno severo con me stesso.
  • Sul tuo sito non parli di obiettivi ma di emozioni… ?
    Sì, ho usato un gioco di parole per dire che quello che mi preme davvero è trasmettere in minima parte quello che provo quando mi immergo nella natura.
  • Le nuvole nella fotografia di paesaggi, sono indispensabili ?
    Niente affatto… possono essere funzionali oppure no… dipende un po’ da cosa uno cerca e da cosa vuol esprimere. Di sicuro le nuvole hanno la caratteristica di condizionare il paesaggio a seconda della loro forma o del loro colore. E quindi di trasmettere una data sensazione piuttosto che un’altra. Una nuvola cupa ha un certo significato nell’immaginario collettivo, così come una bianca candida. Non tenerne conto sarebbe un errore.
  • Fare il grande salto ovvero diventare professionista, sacrifici o …. !?
    Direi sacrifici e…! Ci sono pro e contro, come in tutte le cose. I miei contro sono il fatto di dovere sempre rendere conto del risultato al committente e di dover avere una prestazione anche se non ci si sente particolarmente ispirati. Il pro è il fatto che dà una certa soddisfazione che qualcuno sia disposto a pagare per le tue fotografie. Può sembrare scontato, ma non è così…
  • Il lavoro toglie la passione ?
    Di certo assorbe molte energie. Nel mio caso, l’incontro con la natura ha riacceso il gusto di coltivare me stesso oltre all’aspetto professionale. E anche il lavoro ha beneficiato di questa riscoperta. Anche se a volte i dubbi salgono, ma credo faccia parte del gioco.
  • Cosa stai facendo :) ?
    A settembre del 2000 mi trasferii a Milano per lavorare presso un fotografo di sfilata d’alta moda e pret-a-porter. Un’esperienza decisamente importante, che tra l’altro mi ha introdotto alla fotografia digitale e ai suoi processi produttivi. Dopo due anni decisi di tornarmene al mio paese ed aprire un’attività mia.
  • Ci fai vedere il tuo primo scatto?
    I primi scatti con la reflex erano tutte bottiglie infila una dietro l’altra per capire la teoria della profondità di campo… davvero un po’ ostica (da autodidatta) senza un’esercitazione sul campo! La prima foto “creativa per imparare a giocare” invece rappresentava le mie mani che emergevano dal buio e bloccavano una palla di luce. Il titolo era “Carpe diem”… Ma chissà ora dov’è? Nella mia testa è rimasta, su negativo forse è andata perduta…
  • Ci siamo “approfittati” di Lorenzo e dei sui consigli, chi volesse visitare il suo sito www.lorenzospernanzoni.com… grazie.








    3 thoughts on “Fotografo Lorenzo Spernanzoni

    1. ilcavaliere d’italia è davvero una bellissima foto…bravo complimenti anche per le altre..andrò sicuramente a visitare il tuo sito!

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