Su www.altroconsumo.it è stato fatto un confronto tra fotocamere digitali diversi i parametri presi un considerazione: prezzo, caratteristiche, sensore per arrivare a definire i migliori acquisti per categoria.

Sono tre le suddivisioni per categorie di macchine fotografiche digitali:

  1. compatte
  2. semiprofessionali
  3. reflex

Si parla di megapixel e qui ci si accorge che gran parte superano i 10-12 ma sicuramente è solo uno dei parametri da prendere in considerazione, per farla breve il miglior acquisto sono :

  1. Categoria macchine fotografiche digitali compatte, miglior acquisto Panasonic Lumix DMC-FX33 (250-350 euro) e Fujifilm FinePix F50fd (254-302 euro).
  2. Cambiando categoria e passando ai modelli semiprofessionali, il miglior acquisto è un solo modello, Samsung Digimax S1050 (154-229 euro).
  3. Infine nella categoria delle Kit Reflex come il miglior acquisto è Olympus E-410 Kit + 14-42 mm ED (524-699 euro).

Se volete fare dei confronti con i prezzi potete andare su tecnozoom

Leggi la recensione sul sito.

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Bert Hardy


Inglese, uomo, 1913; documentarista, fu definito il narratore del popolo britannico; Mitica una sua frase: “Nessuno ti puo’ insegnare la fotografia”, era un fanatico della Leica con la quale immortalo’ gli istanti della vera vita inglese. Come Bresson anche lui era in grado di cogliere l’attimo della fotografia e fermarlo in uno scatto.

Galleria sul web con le sue fotografie.

Alcuni siti sul fotografo:

  1. http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/USAPhardy.htm
  2. http://www.jameshymangallery.com/pages/exhibitions/information/535.html

Ultima parte dell’intervista a Ludovico Fossà…

  • C’è qualche trucco segreto che ci puoi svelare?
    Nessun segreto. Non credo ai “segreti del mestiere”. Forse l’unico aspetto è la capacità di pre-visualizzazione, ma quella arriva solo con l’esperienza. Oppure la “creatività” applicata nel risolvere i problemi che si incontrano, nel modo più efficace e rapido. Da un punto di vista prettamente pratico, non ho nessun tipo di remora nel divulgare i miei metodi di lavoro o le attrezzature che uso. Per analogia: se anche Kimi Raikkonen mi spiegasse come schiaccia l’acceleratore e come imposta le curve, non potrei certo, la domenica successiva, vincere un Gran Premio. La competenza e gli “automatismi” derivanti dall’esperienza, non possono che essere assorbiti in anni d’attività.
  • Nello still life cosa è più difficile fotografare?
    Senza dubbio i metalli. Comunque gli oggetti lucidi in grado di specchiere tutto ciò che li circonda. Ancor di più se le superfici sono curve. Occorre ragionare in modo un po’ diverso rispetto all’illuminazione di un oggetto opaco. Occorre, altresì, costruire set generalmente più complicati e molto più grandi di quanto ci si può aspettare. E’ necessaria la gestione accurata dei riflessi e individuare quel delicato equilibrio tra zone scure e zone chiare capace di trasmettere la “sensazione” del metallo.
    Read More

  • Seconda parte dell’intervista….

  • Attrezzatura fotografica usata (fotocamere, accessori, software, etc…)?
    Nel periodo “chimico”, ossia dal 1988 al 2002, l’attrezzatura da ripresa era composta da un banco ottico (prima Fatif 4×5 e poi Sinar in formato 4×5 e 8×10) e dalla Mamiya RB67. Dal 2002 utilizzo esclusivamente attrezzatura digitale. Un Dorso Hasselblad Ixpress 96C che equipaggia il banco ottico (la mia solita SinarP2) e due Nikon: una D100 e una D200. Una “riconversione”, dalla chimica al digitale, per quel che mi riguarda molto positiva. Soprattutto sul fronte della possibilità di controllo sul completo workflow. I software sono FlexColor di Hasselblad, CaptureNX di Nikon e l’immancabile, insostituibile Photoshop: strumento col quale ho un rapporto ormai quasi “ombelicale”. Il parco luci di cui dispongo è composto di cinque generatori flash da 3200 Ws e le relative torce tra cui due bibulo da 6400. Parabole di varie fogge e dimensioni, griglie, softbox, una Fresnel. Due stativi a colonna, svariati treppiedi, ecc…Gran parte degli accessori che uso, tuttavia, proviene da negozi di ferramenta, Centri Brico o supermercati. Come pannelli riflettenti, ad esempio, uso i coperchi delle vaschette alimentari d’alluminio che ritengo siano ciò che di più efficiente e versatile si possa sperate di trovare.
  • Hai iniziato con lo still life da subito?
    Sì, subito. Sia da fotoamatore, come già precisato, che da professionista. E’ il genere fotografico che mi affascina. Quello col quale riesco ad esprimermi e che, più d’ogni altro, mi dà soddisfazione. La creazione completa dell’immagine e la manipolazione della luce per “piegarla” ai propri voleri, sono gli elementi fondamentali della foto in studio, ed è ciò che mi diverte di più.
  • Una fotografia alla quale sei particolarmente legato?
    Sono due. La prima risale all’Agosto 1985. In quell’estate di oltre vent’anni fa, decisi di realizzare il mio primo portfolio. Questa è una delle immagini di quella serie. Ero ancora assistente fotografo e sarebbero passati quasi tre anni prima di riuscire a prendere il coraggio a quattro mani e “camminare” con le mie gambe. E’ dunque una foto che mi fa rivivere l’entusiasmo di quei tempi. Lo stesso entusiasmo che ancora oggi, inossidabile, mi sostiene.

    La seconda risale Read More

  • Oggi si parla di STILL LIFE …

  • Chi è Ludovico Fossà?
    Bella domanda! … Soprattutto un privilegiato: passa il suo tempo facendo ciò che gli piace fare… Nasco a Vicenza nel 1955 ma mi trasferisco a Milano all’età di 6 anni. Passo gran parte della mia infanzia davanti ad un foglio di carta e con le matite in mano. Una grande e positiva influenza, mi è tata trasmessa da mio padre pittore. Pittura e Musica sono state lo sfondo costante dei miei primi anni di vita e dell’adolescenza. Tra i miei interessi, tuttavia, vi erano anche le materie scientifiche e i miei studi ne furono condizionati: Liceo scientifico e Facoltà di Chimica all’Università. Per accorgermi, alla fine degli anni ‘70, di aver commesso un piccolo errore di valutazione poiché non è tanto la Chimica che m’interessa, ma la Fisica e la Matematica. Abbandonai, quindi, gli studi universitari e decisi di trasformare in professione una delle mie passioni. Ora la Fisica e la Matematica si sono trasformate nel mio hobby. Le mie letture, quando il tempo me lo permette, sono orientate verso quegli argomenti.
  • Mi piace molto, dicci qualcosa di più?
    Questa foto fa parte di una piccola serie d’immagini realizzate per una Monografia in formato quadrato. Il problema da risolvere è stata la realizzazione dello sfondo che avrebbe dovuto essere comune a tutta la serie. Le immagini interne, a tutta doppia pagina, dovevano quindi essere rettangolari con un rapporto 2:1 (56×28). La metà di destra sarebbe stata destinata al testo; doveva, quindi, essere chiara e piuttosto uniforme per non disturbarne la leggibilità. La parte sinistra avrebbe accolto i vari soggetti e avrebbe dovuto dunque “sposarsi” con le immagini che avrei realizzato in un secondo tempo. E’ servito avere ben chiare nella mente la composizione e la cromaticità dei soggetti per poter realizzare uno sfondo che non fosse solo cromaticamente compatibile ma che avesse anche un minimo di personalità. Mi sono armato di pastelli di varie tonalità giallo/ocra, oltre l’immancabile bianco, e di un cartoncino bianco da disegno. Infine ne ho fatta una semplice riproduzione, sfocando leggermente. La successiva post-produzione, è consistita nello scontorno dei soggetti, il loro inserimento all’interno dello sfondo con la propria ombra e la modifica d’alcuni particolari per inserire il logo dell’azienda. In questo caso come fosse il classico taglio sui pennini. Coniugare la parte prettamente artigianale della professione con le nuove tecnologie, porta spesso a buoni risultati. Posso garantire il divertimento.

    Un anno più tardi, mi è stata chiesta Read More